28 maggio: 51a Giornata per le comunicazioni sociali

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Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo “Non temere, perché io sono con te” (Is 43,5)
Essere fari che illuminano il buono che c'è in questo mondo, in ogni storia e in ogni persona. Per aprire, nel buio, sentieri di fiducia e di speranza. È il messaggio che Papa Francesco rivolge ai giornalisti, a chi si occupa di comunicazione professionalmente, ma anche a tutti noi quando, quotidianamente, comunichiamo a conoscenti e amici informazioni, immagini, giudizi. La mente umana, osserva il Papa, è come una macina da mulino che gira e gira, e non può essere fermata. Quello che cambia, e che noi possiamo cambiare, è il contenuto che viene macinato. Grano o zizzania? Quando condividiamo un post su Facebook, pensiamoci. Infatti le nuove tecnologie offrono la possibilità di condividere istantaneamente le notizie e diffonderle in modo capillare. Francesco non li cita esplicitamente, ma il riferimento è chiaro: il web e i social media consentono a un numero sempre maggiore di persone di diventare comunicatori, spesso rilanciando contenuti precedentemente selezionati da altri. Questo fatto comporta una assunzione di responsabilità non solo, e anzitutto, da parte di chi quei contenuti li crea ma anche da parte di chi ne amplifica la diffusione e li "raccomanda", condividendoli, a una rete selezionata di amici. Nell'esortare tutti a una comunicazione costruttiva, Papa Francesco offre alcune indicazioni semplici quanto essenziali: rifiutare i pregiudizi verso l'altro; spezzare il circolo vizioso dell'angoscia; arginare la spirale della paura, frutto dell'abitudine a fissare l'attenzione sulle "cattive notizie" (guerre, terrorismo, scandali e ogni tipo di fallimento nelle vicende umane); oltrepassare il senso di malumore e di rassegnazione che spesso ci afferra, gettandoci nell'apatia; non spettacolarizzare il dramma del dolore e il mistero del male; non concedere al male un ruolo da protagonista. “Vorrei invitare tutti a offrire agli uomini e alle donne del nostro tempo narrazioni contrassegnate dalla logica della buona notizia”, afferma papa Francesco. “Per noi cristiani, l'occhiale adeguato per decifrare la realtà non può che essere quello della buona notizia, a partire dalla Buona Notizia per eccellenza: il Vangelo”. Le persone che si lasciano condurre dalla Buona Notizia in mezzo al dramma della storia sono come dei fari nel buio di questo mondo, che illuminano la rotta e aprono sentieri nuovi di fiducia e speranza” (Papa Francesco).